La Torre Campanaria
Nel 1751 i capifamiglia del comune di Albegno decisero la costruzione di un nuovo campanile che fungesse anche da torre civica. L’opera fu affidata al capomastro albegnese Candido Micheli che, nel 1752, la realizzò in cotto e pietra arenaria; nel 1780 il comune vi installò un concerto di cinque campane.
La proprietà del campanile passò alla parrocchia forse in conseguenza dell'aggregazione del comune di Albegno a quello di Bergamo (1810); al comune, invece, è rimasta la proprietà dell’orologio.
Nel 1883 su progetto dell’ingegner Angelo Alessandri fu innalzata l’attuale cuspide in pietra di Mapello; mentre fu installato un nuovo concerto di otto campane in Si2 calante della ditta Giorgio Pruneri di Grosio e consacrate in quell’anno dal vescovo Gaetano Camillo Guindani. Sulla cuspide venne posta una statua in pietra di San Giovanni Battista dello scultore Tommaso Gambirasio.
Il 4 settembre 1920 venne inaugurata la lapide in memoria dei caduti del primo conflitto mondiale.
Nel 1934 un fulmine cadde sulla cuspide decapitando la statua del Gambirasio.
Archivio parrocchiale, ing. Angelo Alessandri, cuspide del campanile di Albegno, 1883.
Il 15 ottobre 1942 le tre campane maggiori furono requisite per esigenze belliche (R.D. 23 aprile 1942); nel 1950 furono reintegrate con tre nuove fuse dalla ditta Dante D’Adda di Crema e consacrate il 1° aprile di quell’anno da Domenico Bernareggi, vescovo ausiliare di Milano.
Nel 1955, su modello in gesso di Virgilio Vavassori, venne collocata la nuova statua girevole di San Giovanni Battista, realizzata in rame dalla locale carpenteria Andrea Vergani.
Nel 1967 il suono delle campane passò da manuale (a corde) a elettromeccanico, così come l'orologio da carica manuale ad elettrico su intervento della ditta De Antoni di Chiari.
Il 27 Luglio 2007 iniziarono i lavori del restauro e consolidamento della torre supervisionati dalla ditta Adobati Pietro di Curnasco, effettuati dalla ditta ARCO che ha provveduto alla sostituzione dei mattoni rovinati e dell'arenaria danneggiata, sistemando inoltre la statua di San Giovanni sulla cuspide. La ditta F.lli Pagani di Castelli Calepio ha provveduto allo smontaggio delle campane e al restauro di tutte le loro parti e dell'incastellatura. È stato sostituito il sistema elettromeccanico delle campane con uno elettronico rendendo completamente automatico sia il suono delle stesse sia il funzionamento dell'orologio. Fu infine realizzato un impianto di illuminazione notturna della statua di San Giovanni, della cella campanaria, dell’orologio e della lapide dei caduti.
L’opera di restauro fu inaugurata alla fine del 2007 da don Marco Arnoldi alla presenza di don Guglielmo Micheli.
Andrea Vergani, San Giovanni Battista, sbalzo in rame su modello di Virgilio Vavassori, 1955.
Candido Micheli, Campanile di Albegno, 1752.